Interrogazione Parlamentare
BURTONE e SAMPERI. –
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. –
Per sapere –
Premesso che:
l’agricoltura rappresenta, non solo uno degli assi portanti dell’economia siciliana, ma anche un elemento vitale per la difesa, la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente delle aree rurali e interne dell’isola;
da alcuni anni, l’agrumicoltura siciliana vive una grave condizione di crisi commerciale con ripercussioni economiche e sociali;
negli ultimi mesi, si è ulteriormente allargato il divario tra i costi di produzione, prezzo all’origine dei prodotti e prezzo nei mercati all’ingrosso ed al dettaglio;
le arance rosse hanno attualmente una quotazione di 8 centesimi al chilogrammo, ma vengono vendute nei mercati anche a 2,70 euro al chilogrammo;
questa condizione di netto contrasto tra produzione e commercializzazione, probabilmente determinata da interessi speculativi, sta rendendo antieconomica l’attività agricola, con migliaia di quintali di prodotto non venduto, e il rischio del fallimento circa 35.000 aziende agricole, e di gravi ripercussioni sull’occupazione -:
quali iniziative intenda adottare per fronteggiare la grave crisi economica e sociale che sta colpendo vaste aree della Sicilia, penalizzata dalle difficoltà dell’agrumicoltura;
se non ritenga necessario affrontare l’emergenza, riconoscendo lo stato di crisi di mercato, con la sospensione delle scadenze contributive, la ristrutturazione a medio e lungo termine (10-20 anni) della situazione debitoria per tutte le aziende agricola, l’accesso al credito senza garanzie patrimoniali, la richiesta all’Unione europea della possibilità di riconoscere un aiuto economico ai produttori danneggiati dalla suddetta crisi;
se non consideri opportuno abbattere i costi di produzione assumendo iniziative di carattere normativo per azzerare le accise del carburante per usi agricoli, ridurre al 4 per cento l’IVA sui mezzi di produzione, stabilizzare le riduzioni degli oneri previdenziali abbassare il costo del denaro;
se non ritenga utile, per poter debellare fenomeni speculativi, assumere iniziative per introdurre l’obbligo dell’apposizione del doppio prezzo all’origine e al consumo come deterrente all’ingiustificato divario tra prezzi riconosciuti all’agricoltore e prezzi praticati nei mercati;
se non consideri necessario promuovere il ritiro dal mercato di una quota consistente di prodotto per destinarlo a interventi umanitari.
(4-05910)